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Novità e articoli sulle tecniche e sulla fotografia

Cooler box per DSLR

 Un piccolo frigorifero per la reflex!

L’astro fotografo serio si avvale di strumenti avanzati per le sue astro fotografie che, tra le altre cose, prevedono l’utilizzo di camere astronomiche refrigerate. Queste ultime,  permettono di tenere il sensore che acquisisce l’immagine a temperature fino a -20°C. In questo modo si ottiene un beneficio in termini di pulizia dell’immagine, vista la diretta correlazione tra temperatura del sensore e rumore termico.

Questo piccolo progetto vuole essere una soluzione relativamente economica per refrigerare, quanto più è possibile, il sensore della mia amata Nikon D750 modificata per astro fotografia.

Eccolo qui in tutta la sua bellezza!! 🙂

Questo box mi permette di abbassare la temperatura della reflex di ben 10°C  che è un buon risultato, considerando il basso costo del progetto.

La diminuzione di temperatura sfavorisce l’insorgere di rumore termico che si tramuta in  grana sicuramente non gradita sulle nostre foto.

Nelle foto seguenti potete verificare i risultati ottenuti.

Per il test ho effettuato dark (cioè foto con il tappo davanti all’obiettivo)  di 180 secondi a ISO1600 e ISO3200 con il cooler box acceso e spento.

I dark sono stati tutti aumentati poi con Photoshop di 5 stop, per meglio evidenziare le differenze di rumore.

Il costo complessivo del cooler box è stato di poco più di €50, ma c’è da dire che ho reciclato qualcosina già in mio possesso.
Questi sono i pezzi che ho acquistato:
-Kit 2ventole+2dissipatori+cella peltier  https://www.amazon.it/gp/product/B07…?ie=UTF8&psc=1
-Termoregolatore digitale  https://www.amazon.it/gp/product/B07…title_o02_s00?
-Alimentatore output 12VDC 6A  https://www.amazon.it/gp/product/B07…?ie=UTF8&psc=1
Ho poi utilizzato un interruttore ON/OFF già in mio possesso,  lo spinotto di alimentazione femmina già presente nell’alimentatore acquistato, dei pannellini Kapafix (materiale isolante simile al forex) da 5mm e delle strisce di materiale riflettente isolante recuperate da una borsa frigo presa con i punti al supermercato 🙂

Ma veniamo alla realizzazione:

La prima cosa da fare è tagliare e sagomare i pannelli kapafix. Il kapafix è un materiale molto comodo perchè è facile da sagomare, basta un taglierino e una squadretta, e poi ha un lato adesivo che si è rivelato molto utile nel momento di cui ho attaccato il materiale isolante argentato recuperato dalla borsa frigo.

Subito dopo ho inserito il kit di refrigerazione con la cella peltier a mo’ di sandwich nella parete laterale del box. Il termoregolatore, l’interruttore ON/OFF e lo spinotto femmina di alimentazione li ho invece piazzati nel pannello del retro box.

 

La fase successiva ha previsto i collegamenti elettrici ed il test di funzionalità di tutto il sistema di refrigerazione.

Test funzionalità collegamenti elettrici e relè termostato

Dopo aver appurato che funzionava tutto regolarmente, ho chiuso i pannelli con delle barre ad L di rinforzo nei lati ed ho coperto tutto il cooler box con nastro grigio americano telato. Infine ho inserito due piccole calamite ai bordi del coperchio per poter avere una chiusura magnetica.

Visto che gli unici due cavi che dovevano uscire dal box erano il cavo usb della reflex, per comandarla da remoto tramite PC, e l’alimentazione della falsa batteria, ho anche fatto due piccoli solchi in prossimità del coperchio.

Ultima fase: prove di velocità di raffreddamento.
Da quest’ultimo test viene fuori che già dopo 20 minuti di accensione del cooler box la temperatura all’interno scende di circa 10° gradi.

Prove velocità di raffreddamento

Considerazioni finali:

Nel realizzare questo cooler box mi sono molto divertito e già questo mi basta a dire ne è valsa la pena e comunque 10° C meno sulle mie astro fotografie qualcosina son sicuro miglioreranno
Se volete cimentarvi anche voi nella realizzazione di qualcosa di simile e volete qualche informazione in più, scrivetemelo nei commenti. Sarò felicissimo di aiutarvi.

 

Cieli sereni

Massimo

Lapponia – Quando la Natura è protagonista

Marzo 2019

Ritorno in Lapponia, questa volta quella svedese.

Eccovi il racconto di uno dei viaggi più belli che io abbia mai fatto!!

Ebbene si a marzo 2019 sono tornato in Lapponia, questa volta quella svedese, ed è stata una settimana a dir poco fantastica!

Conoscevo già i paesaggi Lapponi e le sue temperature, ma non immaginavo di poter trascorrere una settimana totalmente immerso e così fortemente a contatto con la Natura.

Siamo partiti in 4 da Roma ed ad attenderci a Luleå c’erano Andrea e Veronica, i proprietari del cottage dove abbiamo alloggiato. Loro sono stati i nostri mentori, le nostre formidabili guide alla scoperta della Lapponia vera, quella dei Sami (popolazione indigena).

Ci hanno portati a conoscere le tradizioni degli antichi, poi a visitare una fattoria di renne da curare, ad ammirare le rapide Storforsen ed ancora a gustare i prelibati piatti sami. Senza dimenticare la magnifica esperienza fatta con la slitta dei cani, una meravigliosa passeggiata in mezzo alla foresta, passando per un grande lago ghiacciato in un silenzio mistico.

Tutto questo è stato fantastico ma naturalmente da fotografo naturalista il mio scopo principe era riprendere la fauna e l’avifauna del luogo oltre che i meravigliosi paesaggi.

Anche questa esigenza è stata ampiamente soddisfatta dai premurosi padroni di casa. Immediatamente attaccata al nostro cottage è presente una veranda provvista di tutti i confort, una veranda fotografica che si affaccia con ampie finestre con vetri a specchio in un bosco. Da qui ho potuto riprendere moltissimi uccelli e animali selvatici tra cui dei bellissimi scoiattoli rossi.

A proposito di animali selvatici in Lapponia succede anche che mentre ti sposti in macchina, all’improvviso vedi sbucare a pochi metri dalla strada delle Alci (nel nostro caso madre e figlio).

In una settimana ho scattato moltissime foto interessanti, ma per tutta la settimana sia io che i miei compagni di viaggio siamo rimasti in trepida attesa che ci fossero le condizioni per immortalare la famosa aurora boreale. Il meteo non è stato clemente ed infatti quasi tutte le sere il cielo è stato coperto, ma proprio l’ultima sera, quando le speranze erano ormai quasi svanite, le magiche luci del nord si sono manifestate ai nostri occhi e ci hanno regalato delle meravigliose danze nel cielo proprio sopra la casa dei nostri amici Andrea e Veronica.

Missione compiuta quindi, anche l’aurora boreale è stata catturata!

Etna – Eruzione del 27 luglio 2019

Etna 27 luglio 2019…

Riprende l’attività eruttiva e lo spettacolo non tarda ad arrivare!!

Il 27 Luglio 2019 il vulcano più alto d’Europa decide di risvegliarsi cominciando a fumare considerevolmente e ad espellere magma in quantità sufficiente a creare due lingue di fuoco, due colate ben alimentate da flusso magmatico.
La notizia della sua ripresa di attività, mi arrivò all’ora di pranzo, e dopo aver sentito al telefono due miei amici, compagni di avventura, decido di prepararmi l’attrezzatura e di raggiungere il vulcano nel primo pomeriggio. Decidiamo di andare sul versante di Nicolosi e di salire sul monte Vetore. Da qui si ha una vista privilegiata e per tutto il pomeriggio e fino a dopo il tramonto scatto immagini e faccio riprese video. Lo spettacolo è sublime.
All’imbrunire, il fumo denso che esce dal cratere lacerato comincia a rivelare le fiamme rosse che man mano diventano sempre più vivide.
Poi scendono le tenebre e le fiamme e gli spruzzi del getto magmatico cominciano le loro danze, mentre due rosse lingue di fuoco avanzano verso il basso.
Intorno alle 22:00 decidiamo di scendere nella vallata sottostante il monte Vetore, cercando così nuove inquadrature.
Il cielo era diventato buio ma le brillanti stelle illuminavano il focoso vulcano.
Dopo aver scelto l’inquadratura giusta decido di fare una sessione di 200 scatti per uno star trail. Punto la Stella Polare ed attendo, godendomi nel frattempo lo spettacolo.
C’è tempo di fare anche una panoramica per inglobare nella scena le meravigliose nubi lenticolari che si erano formate.
Si erano fatte le 02:00 di mattina quando decidemmo di tornare a casa, ma come ho confessato ai miei compagni di avventura, se avessi avuto un sacco a pelo avrei trascorso tutta la nottata ad ammirare quel meraviglioso spettacolo della Natura.